LE LETTERE MAGICHE DI ZIO ALIGHIERO


«Ci sono cinque sensi e il sesto è il pensiero ovvero la cosa più straordinaria che l’uomo possieda, e che non ha niente a che vedere con la natura. Per cui se io devo dire quali sono state le grandi emozioni della mia vita, confesso che non sono state di ordine naturale. Una farfalla, un tramonto possono essere cose bellissime, però le grandi emozioni, secondo me, si provano ascoltando Mozart, leggendo una poesia, perché c’è un pensiero fatto di mille coincidenze, sincronismi, ricordi quasi biologici, forse di tempi antichissimi in cui eravamo un’altra cosa e forse non eravamo neanche sulla terra. Insomma, di quando eravamo forse più vicini agli dei.»

 Alighiero Boetti 

Alcuni esempi realizzati dai bambini della scuola primaria con l'ausilio di lettere e carta patinata per il collage.
A sinistra: Solo frasi a misura e a destra Cerca e trova le parole giuste

Tra i più eccentrici degli artisti appartenenti al movimento dell'Arte Povera (dalla quale si staccò precocemente), Alighiero Boetti si profila come uno dei maestri più interessanti da affrontare per la didattica dell'arte contemporanea. Partendo dagli arazzi dell’artista, il laboratorio Le lettere magiche di zio Alighiero si pone, tra gli obiettivi, lo stimolo nel bambino delle capacità immaginative, lessicali e di maggiore sensibilità al colore, consentendogli di avvicinarsi all’arte contemporanea con un approccio ludico e di tipo creativo. Il laboratorio è stato introdotto con un racconto sulla vita e le opere dell’artista ideato dal team di ART4LIFE affinché la storia e l'opera dell'artista risulti ai bambini di facile comprensione e sia piacevole all’ascolto attraverso la mediazione di un tono favolistico. I bambini, dopo aver esaminato gli arazzi di Boetti, sono stati invitati a ricreare con carta collage e timbri dell’alfabeto i propri coloratissimi tappeti magici, con il fine di contenere parole e frasi a loro care e la possibilità di combinare le idee facendo attenzione a riempire tutto il quadrato.

Un paesaggio immaginario realizzato da Federico con i timbri delle lettere H, Y, V e D

Con gli stessi timbri a lettera, come ci ha mostrato Bruno Munari nel libro Disegnare un albero (gli alberi possono essere disegnati da tante Y, che diventano sempre più piccole, man mano che l’albero cresce in altezza), i bambini si possono divertire assemblando una o più lettere, uguali o diverse, ricreando soggetti reali e fantastici, concretizzando scenari possibili in quanto già precedentemente pensati. Ad esempio, due lettere B che si danno la schiena l’un l’altra possono far volare sul foglio una magnifica farfalla.

Un volto realizzato da Sabrina, con le lettere L e A. I bambini esplorando questo metodo, imparano a prendere confidenza con quello che viene comunemente definito come il pensiero combinatorio, ovvero la facoltà di mettere in relazione gli elementi cambiandone anche il punto di osservazione e di analisi

Dalla raffinata ironia concettuale, l'opera degli arazzi di Alighiero Boetti iniziò con i primi viaggi in Oriente, Guatemala e Afghanistan. A Kabul nacque il suo primo ricamo su tessuto con l'opera 16 dicembre 2040 – 11 luglio 2023: su due piccoli quadrati di stoffa decorati a mano con motivi floreali, Boetti scrisse nel 1971 le date del centenario della sua nascita e della sua morte dando così l'avvio ad una complessa pratica zen del ricamo di matrice concettuale, affidato alla produzione delle sapienti mani delle donne afghane. «In Afghanistan scoprii che il ricamo era un mezzo espressivo molto efficace ed incisivo. Usando i fili da ricamo come colori o pastelli ho impiegato una tecnica non pittorica per esprimere un’idea pittorica.»


A cura di Maria Elena Marchetti
Curatrice e Docente di Arte

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