LAB 4.0

CREATIVE LAB
Per-corso ideato da Sofia Rondelli


I Want! I Want! - Print by William Blake (1793)
Creative Lab è un progetto nato per attivare il potenziale creativo insito in ognuno di noi. Crescendo, l’adulto perde quell’interesse e quella curiosità di conoscere il mondo che lo animava da bambino quando, al contrario, era molto più precoce e sensibile, più disponibile a ricevere gli stimoli provenienti del mondo esterno. Durante il corso l’allievo tornerà a scoprire la realtà con uno stato d’animo che ignorava da tempo, relativo alla scoperta e alla meraviglia continua per un esercizio orientato in senso creativo. L’animo brillerà talvolta di illuminazioni improvvise e inattese; ciò accade quando il pensiero, l’immaginazione e l’operosità vengono trafitti dalla chiarezza del lampo creativo.

Umberto Eco scrisse che la creatività è ars combinatoria, ovvero è la capacità di combinare in maniera inedita elementi che già esistono. Ma non solo, essa è anche la felice convivenza tra il disordine immaginativo e il rigore logico, tra le emozioni e l’investigazione cognitiva.

Perché partecipare ad un per-corso sullo sviluppo del pensiero creativo?

Negli anni ’80 David Lewis, noto filosofo statunitense, aveva previsto i grandi cambiamenti che avrebbero coinvolto l’umanità con il sorgere repentino dell’Industria 4.0. La politica attuale e i programmi ministeriali sull’istruzione non informano né preparano la società, con adeguati e mirati strumenti, ad affrontarne i rivoluzionari e “catastrofici” effetti. Negli ultimi decenni l’umanità è entrata nell’era più stimolante, dal punto di vista mentale e strategico, che abbia mai conosciuto in tutta la sua storia e, per non cadere in atteggiamenti infruttuosi quali il vittimismo e la viltà mondana relativa alla crisi occupazionale, occorre riacquisire con fermezza le redini della propria esistenza e variare la modalità di pensiero: occorre diventare gli artefici assoluti del proprio futuro attraverso una formazione a più dimensioni opportunamente orientata in senso creativo. Alcuni futurologi, studiosi o sociologi tra cui Domenico De Masi, hanno le idee piuttosto chiare al riguardo: il futuro apparterrà alle menti creative e a chi saprà meglio adattarsi al cambiamento contemporaneo che è velocissimo e incrementale.

Ma come? Attraverso il costante sviluppo delle potenzialità creative.

Leggiamo insieme i benefici del pensare creativamente :

1.     Flessibilità di pensiero
2.     Plasticità adattiva
3.     Capacità visionaria
4.     Immaginare il nuovo al di là dei limiti dell’esistente
5.     Sollecitare e operare scelte in presenza di crisi o squilibri
6.     Ragionare in modo versatile
7.     Miglioramento della capacità previsionale, ovvero saper giocare d’anticipo
8.     Svincolo dalla ritualità del già-noto
9.     Formulazione di nuovi itinerari operativi
10.  Interpretazione trasversale della realtà

Il programma, toccherà i seguenti punti:

  •   “Le macchie destano l’ingegno” – introduzione de “Il Trattato della Pittura” di Leonardo da Vinci. Come e perché possiamo raccontare storie partendo da una macchia
  • Il diario di bordo – perché averne sempre uno con sé, come costruirlo e organizzarlo
  • Il disegno è pensiero: saper inventare nuove soluzioni grafiche partendo da un concetto figurato
  • Sviluppo del pensiero metaforico: immagini inedite nate dalla verbalizzazione ordinaria, creazione di inconsueti spazi comunicativi (studio del testo “Il dizionario delle immagini” di Dino Provenzal)
  • La metafora: interpretare la parola con il linguaggio visivo
  • Il frottage: ogni superficie può diventare narrazione (creazione di uno o più libri d'artista)

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