MIRO'! SOGNO E COLORE


“Lo spettacolo del cielo mi sconvolge. 
Mi sconvolge vedere, in un cielo immenso, la falce della luna o il sole. 
Nei miei quadri, del resto, vi sono minuscole forme in grandi spazi vuoti.”

In occasione della mostra dell’artista catalano allestita a Palazzo Chiablese, i bambini vivranno da vicino alcune delle tematiche proprie della pittura di Joan Mirò, come la pratica del disegno automatico, la ricerca di forme ataviche insite nel linguaggio grafico, la creazione di creature fantastiche dai colori vividi e cangianti. I bambini saranno liberi di esplorare la pittura di Mirò grazie all’ausilio di stampe e libri d’arte; il momento di osservazione e analisi guidato dalla docente, sarà il punto di partenza per la ricerca interpretativa del bambino il quale, ispirandosi al mondo interiore del pittore, inizierà il proprio percorso d’indagine basato sul segno e sul colore. 

Sabato 18 novembre si è svolto per la prima volta il laboratorio Mirò! Sogno e colore da Innerkids, coinvolgendo bambini di età dai 5 ai 10 anni. Dopo una breve introduzione sull'arte e la vita del maestro ai bambini ho consegnato delle tessere di legno dipinte a mano che, se ricomposte, avrebbero svelato un particolare di due opere di Mirò. L'attività ludica consisteva anche nel ricreare una nuova opera combinando tra loro le tessere bianche e azzurre.



Attraverso l'ausilio di libri e stampe, i bambini sono stati invitati ad osservare le forme grafiche più ricorrenti nell'universo artistico di Mirò. Per aiutarli nella ricerca, ho preparato delle schede in cartoncino bianco con figure, forme e geometrie che il pittore catalano era solito riprodurre nelle sue grandi tele. Nella raccolta di scritti "Lavoro come un giardiniere", Mirò a tal proposito scriveva: "Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non è venuto tutto in una volta. Si è formulato quasi nonostante me." Erano gli elementi più semplici della vita quotidiana a colpire il pittore, come il piatto di minestra di un contandino, una bottiglia, un bicchiere o una grossa pietra su una spiaggia deserta. 

©ART4LIFE
E' a partire dagli anni '20 che Mirò rivaluta la propria opera, influenzata dalle ricerche del colore fauvista e dalla sintassi cubista, per approdare ad una semplificazione del linguaggio pittorico lasciando pieno spazio al gioco dei segni. Gli storici R. Lubar e C. Green hanno riassunto con esattezza questo fecondo periodo di ricerca: "Spogliata di ogni traccia di materialità, la raffigurazione di Mirò giungeva così alla trascendenza poetica. Collocando il proprio concetto di Mediterraneo nel regno sovrastorico del simbolico, Mirò costruiva una mitologia nuova per una moderna nazione." Ad ogni bambino è stato poi consegnato un album di carta dotato di diverse facciate dove poter disegnare le creature fantastiche di Mirò e crearne anche di nuove, seguendo la fantasia di ognuno. Un lavoro dunque di ricerca e sperimentazione, ripercorrendo la genesi del vocabolario del pittore. A turno ogni bambino è stato poi chiamato a costruire una grande opera, Il cielo notturno di Mirò, all'interno di un grande spazio nero. La matita bianca della luna, ha creato così tante forme magiche rendendo ognuno il protagonista di una piccola porzione di cielo. Divertimento, gioco e ricerca hanno contraddistinto il laboratorio permettendo a tutti i bambini di scoprire l'arte del pittore nella sua più intima e poetica natura.

©ART4LIFE | Ecco una serie di forme ricorrenti nel linguaggio pittorico di Mirò: animali, creature fantastiche, geometrie composte

©ART4LIFE | Qui vediamo una bambina intenta a comporre l'opera collettiva Il cielo notturno di Mirò

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